atresia esogagea

Cos’è?
L'atresia esofagea è una malformazione congenita caratterizzata da una ostruzione completa o parziale dell’esofago. Esistono 5 tipi di atresia esofagea. Alcuni di questi possono presentare un tramite di comunicazione con la trachea (fistola tracheo-esofagea) che può portare a problemi respiratori.
Quanto è frequente?
L’incidenza è di 1 su 3000-5000 nati vivi. Si può associare nel 50% dei casi ad altre anomalie.
Clinica
L’atresia esofagea è spesso fatta durante la gravidanza. Alla nascita il bambino viene sottoposto ad una radiografia del torace che evidenzia lo stop del sondino naso gastrico nel moncone superiore dell’esofago.
Diagnosi
Ipersalivazione, difficoltà all’alimentazione, mancato passaggio del SNG in sala parto. Tosse durante la poppata in alcune forme.
Terapia
Il goal dell’intervento è di ristabilire la continuità dell’esofago e chiudere la fistola tracheoesofagea. L’intervento è eseguito nelle prime 48-72 ore di vita. Nelle prime 24 ore di vita vengono eseguiti tutti gli esami diagnostici necessari per escludere patologie associate (ecocardiogramma, ecografia renale e midollare, radiografia sacrale e addominale). Una volta diagnosticata, è importante non alimentare il bambino e posizionare un sondino naso gastrico per aspirare eventuali secrezioni mentre il bambino deglutisce.
L’intervento potrà essere fatto in open (con incisione tradizionale) o con tecnica mininvasiva (toracoscopia). Il piccolo potrebbe aver bisogno di assistenza respiratoria per qualche giorno. Sarà necessario un sondino nasogastrico da tenere in sede per 7 giorni. Il 7 giorno verrà eseguito una radiografia con mezzo di contrasto e se confermerà la tenuta dell’anastomosi il bambino si potrà iniziare ad alimentare.