malrotazioni

Malrotazioni Intestinali e Volvolo

Cos’è?
La malrotazione intestinale è un difetto congenito che coinvolge il tratto intestinale e si verifica durante l’embriogenesi (mentre il feto si sta formando nell'utero della madre). Consiste in una errata posizone dell’intetsino all’interno della cavità addominale poiché esso non ruota in modo esatto.
Il problema principale che la malrotazione può causare è un volvolo intestinale, cioè una condizione di emergenza per cui l'intestino si attorciglia, causando un ridotto apporto di sangue con rischio di necrosi e un blocco intestinale che impedisce al cibo di essere digerito normalmente.
Quanto è frequente?
L’incidenza stimata è di 1:6000 nati vivi.
Clinica
Il volvolo intestinale è una grave condizione che si verifica prevalentemente nella prima settimana o nel primo mese di vita. La malrotazione intestinale, in assenza di volvolo, è caratterizzata da vomito a volte biliare (verde) a volte no intermittenti e dolori addominali saltuari. In alcuni bambini la malrotazione è un reperto occasionale.
Il volvolo intestinale, è una condizone di emergenza. Il bambino presenta vomito verde (biliare), pianto inconsolabile, addome gonfio, sanguinamento dal retto e va incontro in breve tempo a una condizione di shock.
Diagnosi
La diagnosi di volvolo è clinica e strumentale con la radiografia dell’addome. La malrotazione in generale, può essere diagnosticata con un clisma opaco. Si tratta di un clistere con mezzo di contrasto che permette di visualizzare con la radiografia l’orientamento dell’intestino. L’esame viene fatto posizionando un piccolo tubo nel retto e iniettando del fluido gradualmente che viene seguito con delle radiografie.
Terapia
Il trattamento di queste condizioni è chirurgico. In caso di volvolo l’intervento è un intervento d’urgenza anzi in emergenza per prevenire i gravi danni che lo scarso afflusso di sangue può causare. Nei casi in cui si interviene precocemente può essere sufficiente derotare l’intestino e posizionarlo in addome. Viene eseguita una appendicectomia poiché l'appendice si trova in un'area diversa dal solito e in futuro sarebbe difficile diagnosticarla in caso di infezione. Nei casi più gravi invece se l’intestino ha sofferto, può essere necessario rimuoverlo in parte e collegare le parti rimanenti una all’altra (ricanalizzazione intestinale) o fare una stomia temporanea (apertura dell'intestino sulla superficie addominale). In questo caso il bambino avrà bisogno di un'ulteriore operazione per ricongiungere l'intestino.