invaginazione

Invaginazione Intestinale

Cos’è?
L'invaginazione intestinale è una condizione acuta causata dallo scivolamento di un segmento d’intestino all'interno di un altro. Ciò provoca un'ostruzione, impedendo il passaggio del cibo che viene digerito attraverso l'intestino.
Se non trattata, può causare gravi danni all'intestino, infezione intestinale, emorragia interna e grave infezione addominale chiamata peritonite.
Quanto è frequente?
L’invaginazione è la causa più comune di ostruzione intestinale nei bambini di età compresa tra tre mesi e sei anni.
Il 60% delle invaginazioni che colpisce i bambini tra 2 mesi e 1 anno di età è definita primitiva o idiopatica e non riconosce alcuna causa specifica. Le invaginazioni secondarie invece riconoscono come causa infezioni virali, un polipo intestinale, un diverticolo di Meckel, una duplicazione intestinale.
Diagnosi
La diagnosi è clinica ed ecografica. Il sintomo più comune di invaginazione è un dolore addominale intermittente in un bambino in salute. Il bambino è irritabile, piange, solleva le ginocchia contro il petto. Può presentare vomito alimentare. Nelle fasi avanzate presenta muco e sangue nelle feci che appaiono gelatinose. In alcuni casi è possibile palpare una massa budino di invaginazione. L'ecografia è diagnostica poiché esiste un segno tipico dell’invaginazione (immagine a coccarda). La radiografia può essere utile per confermare uno stato di occlusione intestinale, ma è raramente necessaria.
Terapia
Il trattamento dell’invaginazione primitiva è inizialmente conservativo. Consiste nell’eseguire un clistere con mezzo di contrasto idrosolubile o aereo, che conferma la diagnosi di intussuscezione e nella maggior parte dei casi lo riduce con successo.
Questo esame (clisma opaco) viene fatto posizionando un piccolo tubo nel retto. Il fluido o l'aria vengono gradualmente iniettati nel tubo e la progressione viene tramite radiografie o ecografia.
La pressione del fluido o dell'aria spinge l'intestino invaginato nella sua posizione normale, risolvendo il problema.
C'è una possibilità che l'intussuscezione possa ripresentarsi entro 24 ore. Per questo motivo, dopo che l'intestino è stato ridotto, il bambino rimarrà in ospedale per un giorno in più per assicurarsi che non ci siano recidive.
Nel 10-15% dei casi il clistere non risolve il problema per cui è necessario l’intervento chirurgico.
Questo può essere fatto con tecnica tradizionale o mininvasiva (laparoscopia). Consiste nel ridurre manuale dell’invaginazione e nel fissare il tratto intestinale che più frequentemente va incontro ad invaginazione. Raramente può essere necessario resecare parte dell’intestino se ha sofferto e collegare le due parti dell’intestino una all’altra o confezionare una stomia temporanea (apertura dell'intestino sulla superficie addominale). In questo caso il bambino avrà bisogno di un'ulteriore operazione per ricongiungere l'intestino.